Il personaggio di Tex Willer venne ideato da Giovanni Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini mentre stavano lavorando a un altro personaggio sul quale avevano concentrato le loro aspettative di successo, Occhio Cupo, una classica storia di cappa e spada.
Nelle prime storie realizzate, il personaggio riprendeva molte caratteristiche dal personaggio di Occhio Cupo come i jeans così stretti da sembrare una calzamaglia, gli stivali flosci e la camicia a frange.
Quando, contrariamente a tutte le previsioni, Occhio Cupo si rivelò un insuccesso mentre Tex incominciava a riscuotere il successo del pubblico, queste caratteristiche vennero abbandonate in favore dell’aspetto che caratterizzerà d’ora in poi il personaggio.
Il nome fu ispirato dall’insegna di un negozio milanese, “Tex Moda” mentre il cognome avrebbe dovuto essere “Killer”, ma fu stemperato in Willer su consiglio di Tea Bonelli poco prima di andare in stampa per non sfidare le ire dei censori.
Tex, secondo personaggio western ideato da Bonelli, dopo Il Giustiziere del West, risalente al 1947, esordì nelle edicole in un periodo in cui i personaggi del genere, quali Blek Macigno e Capitan Miki del trio di autori noto come EsseGesse, godevano di grande successo ma, a differenza di questi e altri personaggi, il successo di Tex si confermerà più duraturo, tanto da diventare il personaggio dei fumetti italiani più longevo in assoluto.
Anticipando il revisionismo storico statunitense, Tex è il primo personaggio dei fumetti ad offrire un diverso punto di vista sui nativi americani dell’epopea Western, che non appaiono più come macchiette stereotipate di selvaggi, ma come popoli dotati d’una evoluta e radicata cultura.
testi tratti da wikipedia