In seguito al successo della collana in formato “Gigante”, l’editore avviò una seconda ristampa con le stesse caratteristiche, che poi sostituirà la collana a strisce nella pubblicazione delle storie inedite e che sarà anche adottata dalle altre testate della Bonelli.
La testata esordì nell’ottobre 1958 ristampando integralmente gli episodi pubblicati nella collana a strisce – la quale era ancora pubblicata all’epoca – per poi incominciare a pubblicare storie inedite in quanto il crescente successo della collana convinse l’editore a puntare su questa abbandonando il formato a strisce e la pubblicazione delle storie inedite venne quindi continuata su questa collana da pagina 69 del n. 96 (ottobre 1968).
Intanto dal n. 22 la pubblicazione modificò il nome da Serie gigante a Collana Tex gigante e, dal n. 162, assunse la denominazione definitiva di Tex.
Nel 2021 la regola della mensilità viene infranta con l’introduzione del numero “bis” (729 bis). Quella che all’inizio sembra una evento sporadico, viene confermato e da quell’anno in poi in luglio escono due albi di Tex. La caratteristica di questi bis è di contenere una storia autoconclusiva, slegata dall’eventuale consecutività della storie presenti, quindi un racconto non concluso nell’albo con numerazione regolare proseguirà solo sul successivo, non coinvolgendo il bis.
Dopo i primi numeri stampati in misura leggermente maggiore, spillati con punti metallico e con 160 pagine, divenute poi 128, la serie si stabilizza su un formato di cm 16 × 21 per 112 pagine brossurate.
Queste caratteristiche identificano quello che è noto come il formato “bonelliano” standard successivamente adottato anche da altri editori, i cui prodotti vengono chiamati in gergo bonellide.
Il numero di pagine di un singolo albo è variato nel tempo, ma dal n. 93 si è stabilizzato a 116 pagine delle quali (salvo il numero 844 che ne conteneva 132), le tavole dedicate al racconto a fumetti sono 110, mentre le altre sono occupate da un frontespizio a pagina 3 mentre a pagina 4 per molti anni vennero elencati gli arretrati, poi sostituiti da rubriche, le altre quattro costituiscono la copertina che presenta un disegno col titolo dell’albo e il logo della testata mentre il retro, la pagina 2, è destinata ai redazionali; la terza e la quarta di copertina riportano la pubblicità di testate della casa editrice di prossima pubblicazione e forniscono anticipazioni sul numero seguente di Tex. Comunque non è infrequente che il contenuto di queste pagine venga modificato riportando altri contenuti come ad esempio alcune rubriche.
Le copertine della seconda serie gigante sono state realizzate fino al n. 400 da Aurelio Galleppini e poi da Claudio Villa e rappresentano sempre il protagonista, salvo rare eccezioni; le immagini inizialmente non avevano un rapporto diretto con la storia ma in seguito venne sempre raffigurata una scena attinente col racconto e di norma vi è anche una relazione diretta con il titolo.
Gli albi della serie sono bianco e nero a eccezione del n. 100 e dei suoi multipli e del n. 575, del settembre del 2008, per celebrare il sessantesimo anniversario dell’esordio del personaggio.
I racconti sono di varia lunghezza e si possono sviluppare su più albi. La storia più lunga è Ritorno a Pilares di Nolitta e Letteri, iniziata a pag. 79 del n. 387 e si conclude dopo cinque albi per un totale di 586 pagine.
Negli albi dal n. 23 al n. 26, sono presenti due brevi racconti sceneggiati da Bonelli non incentrati sul personaggio di Tex: il primo, Sulla pista di forte Apache, disegnato da Franco Donatelli e il secondo, Il feticcio tragico, disegnato da Vittorio Coliva.
Nel febbraio 2019, con l’uscita del n. 700, e sommando anche le storie pubblicate su altre collane, il fumetto ha superato le 100.000 tavole edite.
testi tratti da wikipedia