Quando parliamo di Tex spillati ci riferiamo per lo più ai primi 43 numeri della seconda serie gigante. La seconda serie gigante è quella che continua la pubblicazione delle storie inedite di Tex nel nuovo formato che diventerà lo standard della casa editrice Bonelli.
Tex spillati: storia editoriale
I primi fumetti di Tex escono in edicola nel formato a striscia tipico dell’epoca. Un giornalino di poche paginette, le cui misure sono calcolate per ottimizzare i costi della carta in tipografia e ridurre al minimo lo spreco. Dopotutto siamo in pieno dopoguerra, la voglia di ripresa è tanta ma i soldi sono ancora pochi, e anche l’industria del fumetto deve fare bene i conti per cercare di crescere in questo contesto.
Nel 1952 nascono gli Albi d’oro, fascicoli in un formato analogo a quello pubblicato da Mondadori, che contengono la ristampa di tre strisce di Tex. Nel 1954 si comincia ad assemblare i numeri di resa di questi albi, ricopertinandoli e distribuendoli in edicola: nasce la prima serie gigante di Tex, conosciuta anche come 1-29.
Arriviamo poi al 1958, ed è il momento in cui si passa al nuovo formato per stampare le storie inedite. Nasce così la seconda serie gigante, quella che troviamo ancora oggi in edicola. Nel marzo 1964 cambia il metodo in cui gli albi vengono rilegati: si abbandona la spillatura per passare alla brossura. In questo momento è in uscita il numero 44, “Una audace rapina”, e oltre ai nuovi albi in brossura viene prodotta una parte della tiratura con le spille. Esistono quindi Tex numero 44 sia in brossura che spillati, ma questi ultimi in tiratura molto limitata, perciò rari.
Si favoleggia dell’esistenza di numeri 45 e addirittura 46 spillati, ma non essendoci documentazioni certe, e sapendo quanto il collezionismo legato al cowboy di Bonelli sia insidioso, restiamo nell’ambito della leggenda metropolitana.
copertine miei primi 44 numeri da Lire 200